Cosa vuol dire mindfulness?
Il termine inglese mindfulness deriva dalla parola Sati che in lingua Pali, la lingua liturgica del buddhismo Theravāda, si può tradurre come “attenzione presente attiva” o, più semplicemente, “consapevolezza”.
Per intuire meglio il significato di mindfulness pensiamo anche al suo contrario: “mindlessness”. Siamo in uno stato mindless quando non viviamo nella presenza di ciò che sta avvenendo in questo istante, aggrappati a un passato che non esiste più o a un futuro che ancora non c'è.
Essere “mindful” è, invece, essere consapevole di dov'è la nostra attenzione e, di conseguenza, poter scegliere dove dirigerla.
La mindfulness affonda le sue radici nelle tradizioni contemplative buddiste e trae le sue origini dalle Quattro Nobili Verità e dall'Ottuplice Sentiero. Nell'Ottuplice Sentiero, il percorso per la cessazione della sofferenza, la mindfulness rappresenta la “retta consapevolezza”.
In Occidente la mindfulness è stata diffusa dal monaco zen vietnamita Thich Nhat Hanh e dal biologo statunitense John Kabat-Zinn, che ha il merito di aver integrato i principi buddisti alle conoscenze mediche e scientifiche occidentali.
Ci sono diversi modi di praticare la mindfulness.
C'è una pratica formale, che consiste nel ritagliarsi quotidianamente del tempo per meditare utilizzando le tecniche proprie di questa disciplina. E c'è una pratica informale, che è invece la mindfulness come stile di vita, che consiste nell'allenare ogni giorno la propria consapevolezza attraverso esercizi in ogni ambito del proprio vissuto.
Un tipo di pratica nutre l'altra, instaurando un circolo virtuoso di presenza e benessere: più medito e più sarò consapevole delle mie azioni, e più sono presente nella mia quotidianità e più mi sarà facile entrare in uno stato di presenza durante la meditazione.
I vantaggi che si traggono dalla pratica della mindfulness sono evidenti per chi li ha sperimentati, ma grazie agli studi ormai sempre più precisi molti dei benefici sono stati provati anche scientificamente.
La pratica della mindfulness aumenta la concentrazione, la memoria e l'attenzione; stimola la creatività, migliora l'umore e il benessere psicologico. Riduce la pressione sanguigna, i rischi di malattie cardiache e ictus e previene l'asma. Inoltre, ci aiuta a gestire meglio le relazioni e sviluppa empatia e compassione.
Ora che hai compreso meglio di cosa si tratta, se non l'hai ancora provata non ti rimane che sperimentare. Se è un po' che non pratichi, magari è l'occasione per riprendere a farlo. Se la pratica, invece, fa parte della tua quotidianità, speriamo che tu sia invogliato ancora di più a coltivarla per nutrire dei suoi benefici.
Chi sono
Ciao, sono Stella.
Sono una counselor a orientamento Gestalt e in questo blog ti parlo di come coltivare la tua fioritura personale.
Lavoro online e in presenza.
Il mio studio si trova a Cornuda, in provincia di Treviso, a pochi chilometri da Asolo e Montebelluna.
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