Il counseling: quando ti può servire una relazione d'aiuto?

A chi, quando e perché può essere utile un percorso di counseling? Prima di rispondere a questa domanda, è importante chiarire alcune caratteristiche di questa relazione d’aiuto, ancora poco conosciuta in Italia.

Che cos’è la relazione d’aiuto?

Secondo lo psicologo Carl Rogers, la relazione d’aiuto è “una relazione in cui uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell'altro la crescita, lo sviluppo, la maturità e il raggiungimento di un modo d’agire più integrato”.


Il counseling si basa su questo principio: un professionista aiuta una persona o un gruppo a valorizzare le proprie risorse personali, creando uno spazio di fiducia e ascolto.

Counseling: una professione specifica

Il counselor è un professionista della relazione d’aiuto, diverso da psicologi, psicoterapeuti e psichiatri. Mentre questi ultimi si occupano di diagnosi e trattamento di disturbi psicologici o psichiatrici, il counselor lavora con clienti, non con pazienti.


Non somministra test né prescrive farmaci e non tratta disturbi psicopatologici. La sua competenza si concentra nel fornire strumenti e supporto per la crescita personale, rispettando i confini della sua professionalità.

Quando intraprendere un percorso di counseling?

Il counseling è un percorso adatto a tutte le persone che vogliano fare un lavoro di auto-conoscenza, auto-consapevolezza, crescita e fioritura personale accompagnati un professionista che possa fornire una guida e degli strumenti. Siamo tutti umani con i nostri punti di forza e le nostre fragilità e siamo tutti esseri in relazione nel mondo. In un ambiente di fiducia, in cui il counsellor pratica l'ascolto attivo ed empatico senza giudicarci, abbiamo l'opportunità di guardare a noi stessi da una nuova prospettiva, con un alleato che ci sostiene in questo processo.


Un percorso di sedute di counselling è adatto soprattutto quando ci troviamo in un momento particolare della nostra esistenza in cui stiamo affrontando una “sfida”. Ad esempio: quando stiamo vivendo un cambiamento in famiglia o nel lavoro o quando ci poniamo un obiettivo e ci rendiamo conto degli ostacoli che involontariamente poniamo a noi stessi. Il counsellor non ci risolve i problemi né ci dà consigli su come dovremmo comportarci ma ci aiuta ad auto-attivare in noi le risorse di cui abbiamo bisogno per affrontare in autonomia la nostra esperienza umana.


Un percorso con un counsellor ci aiuta anche a interrogarci sulle nostre priorità, a responsabilizzarci nei confronti di noi stessi e delle nostre relazioni, a uscire da certi circoli viziosi per generarne di virtuosi. Ci aiuta a creare noi stessi e il senso della nostra vita, che è ciò di cui abbiamo bisogno per dirci persone veramente adulte.

In conclusione

Oltre a un incontro tra un professionista e un cliente o un paziente, la relazione d'aiuto è un incontro tra due persone. Ricordiamocelo sempre, non solo per counsellor, psicologici, psicoterapeuti ma anche per medici, insegnanti, educatori, fisioterapisti e terapeuti olistici. Chi scegliamo per aiutarci non deve mancare delle competenze tecniche che devono essere certificate da percorsi di formazione. Ma ha bisogno anche di essere una persona che è per prima in un percorso continuo di auto-conoscenza, di auto-consapevolezza, di crescita e di fioritura personale. Come dice un detto africano: si è sempre allievo e maestro insieme.

Chi sono

Ciao, sono Stella.

Sono una counselor a orientamento Gestalt e in questo blog ti parlo di come coltivare la tua fioritura personale.

Lavoro online e in presenza.

Il mio studio si trova a Cornuda, in provincia di Treviso, a pochi chilometri da Asolo e Montebelluna.