Se ti avvicini per la prima volta alla meditazione, ma anche se già mediti e desideri migliorare il tuo approccio alla pratica, ho individuato alcuni consigli che ti possono aiutare, indipendentemente dal tipo specifico di meditazione che hai scelto di fare.
Chiudere gli occhi e non pensare ti può far sperimentare una condizione di vulnerabilità, perché per la mente razionale significa abbandonare il controllo. Per questo hai bisogno di meditare in un luogo che ti faccia sentire a tuo agio. Non deve per forza essere un luogo silenzioso, anche se la tranquillità ti può aiutare a entrare più facilmente nella pratica, ma è importante che tu ti senta al sicuro.
Inoltre, permettiti di rendere piacevole il posto in cui mediti, per ancorare l'abitudine della pratica a delle sensazioni di benessere. Una candela, un incenso o un fiore ti ricorderanno la bellezza di prenderti un momento per te.
La meditazione è consapevolezza, non sofferenza. In una pratica prolungata o in qualche giornata particolare ti potrà capitare di sperimentare delle sensazioni di disagio fisico, ma non dovrebbe essere la norma. Scegli una posizione che puoi sostenere e rendila comoda, aiutandoti se serve con dei cuscini. Se ti aiuta a non provare dolore, puoi anche utilizzare una sedia.
Una volta che hai individuato dove sederti, cura anche la postura del corpo. A volte bastano dei piccoli accorgimenti – per esempio, flettere anche solo di qualche millimetro il bacino in avanti o indietro, o rilassare le spalle, o avvicinare leggermente il mento allo sterno – per far sì che la posizione che hai scelto favorisca uno stato di maggior presenza.
Specialmente all'inizio, una pratica troppo lunga può rivelarsi un'esperienza spiacevole perché, per mantenere l'immobilità, ti ci vorrà un po' di allenamento sia per il corpo che per la mente. Al contrario, una pratica troppo breve potrebbe non darti il tempo di rilassarti e avviare il processo di consapevolezza che cerchi nella meditazione.
Si tratta di cercare un equilibrio che ti faccia bene in questo momento, sapendo che potrai poi modificarlo. Come insegna il buddismo, tutto è impermanente.
Per la nostra mentalità occidentale, tendiamo a cercare in ciò che facciamo un'utilità e a prefiggerci degli obiettivi. La meditazione ci invita, invece, a non giudicare e ad accogliere l'esperienza così com'è, senza volerla modificare. Non pretendere dei risultati: sembra un contro senso ma, per sua natura, nella meditazione arriveranno in modo direttamente proporzionale alla tua capacità di non cercarli. La meditazione non è fare, ma essere.
In conclusione
Non si può semplificare come si fa a fare meditazione in pochi paragrafi ma spero che i miei consigli ti possano aiutare a comprendere il tipo di pratica che fa per te e come ti puoi approcciare a essa. Ricorda: ci sono molti modi di fare meditazione, cerca e sperimenta per trovare quello più adatto alle tue esigenze.
Chi sono
Ciao, sono Stella.
Sono una counselor a orientamento Gestalt e in questo blog ti parlo di come coltivare la tua fioritura personale.
Lavoro online e in presenza.
Il mio studio si trova a Cornuda, in provincia di Treviso, a pochi chilometri da Asolo e Montebelluna.
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